Traduzione della newsletter della dottoressa Jen Gunter “The Vajenda – Use of chemical hair straighteners is linked with cancer of the uterus (and other harm)” del 23 ottobre 2022
Un nuovo studio mette in relazione la stiratura chimica dei capelli con il cancro all’utero e merita sicuramente una discussione.
Lo studio
Questo nuovo studio proviene dal National Institutes of Health: si tratta del Sister Study, che ha “arruolato” oltre 50.000 donne degli Stati Uniti e di Porto Rico che avevano una sorella con un tumore al seno (scegliendo le sorelle, ovvero persone con genetica e ambienti comuni, si sperava potessero emergere fattori di rischio per il cancro al seno e altri tipi di cancro).
Per questo studio sono state seguite per quasi 11 anni oltre 33.000 donne che, al momento dell’inizio dello studio, avevamo un’età compresa tra i 35 e i 74 anni: si è scoperto che l’uso di prodotti per la stiratura dei capelli era un fattore di rischio per il cancro dell’utero (mentre trattamenti come permanenti, tinture, decolorazioni o colpi di sole non contribuivano a tale rischio).
Tra i tumori dell’utero sono stati inclusi sia il cancro dell’endometrio che il cancro del muscolo uterino (sarcoma) e l’uso di prodotti per la stiratura dei capelli è stato suddiviso in 3 gruppi:
- mai usati
- uso infrequente (meno di 4 volte nell’ultimo anno)
- uso frequente (più di 4 volte nell’ultimo anno)
Il tasso di base di cancro all’utero per le donne che non hanno mai usato stirature chimiche per capelli era dell’1,64%, mentre per le utilizzatrici frequenti il tasso è salito allo 4,05%, quindi è più che raddoppiato!
Per coloro che usavano le stirature chimiche meno di quattro volte all’anno il rischio era del 2,82%, ma la differenza non era statisticamente significativa, il che significa che l’aumento potrebbe essere casuale.
IMPORTANTE: questo non significa che tutte coloro che hanno usato stirature chimiche per capelli si ammaleranno di cancro all’utero. Tutt’altro, ma un rischio più che raddoppiato con l’uso frequente è una preoccupazione significativa e qualcosa che le persone dovrebbero sapere.
Le donne di colore, che hanno maggiori probabilità di utilizzare questi prodotti, sono state colpite in modo sproporzionato: nello studio appena il 7,2% delle donne erano nere ma rappresentavano ben il 60% delle persone che utilizzavano stirature chimiche per capelli!
Un aspetto ancora più preoccupante è che il tasso di cancro all’endometrio e i decessi per cancro all’endometrio sono in aumento e il tasso di mortalità è più alto tra le donne di colore: anche se le donne di colore hanno la probabilità di sviluppare un tipo di cancro più aggressivo, questo non spiega l’aumento sproporzionato della mortalità.
A causa del razzismo, le preoccupazioni di salute delle donne nere hanno maggiori probabilità di essere ignorate e questo, probabilmente e in modo inaccettabile, gioca un ruolo nel ritardo della diagnosi e nel trattamento insufficiente.
Ma anche se una donna nera ricevesse cure tempestive, lo screening standard per il tumore dell’endometrio potrebbe non essere l’opzione migliore.
Se una persona è in menopausa e si sospetta che possa avere un tumore dell’endometrio a causa di un sanguinamento vaginale (dopo la menopausa non dovrebbero esserci sanguinamenti), ci sono due opzioni di test:
- il prelievo di una biopsia dal rivestimento dell’utero (chiamata biopsia endometriale)
- la valutazione dello spessore dell’endometrio (rivestimento uterino) mediante ecografia
Molte persone preferiscono l’ecografia perché è meno invasiva e meno dolorosa, ma uno studio ha dimostrato che l’ecografia potrebbe essere quattro volte meno accurata nel rilevare i casi di cancro dell’endometrio nelle donne nere rispetto alle donne bianche.
Le teorie alla base di questa differenza includono la maggiore prevalenza di fibromi tra le donne di colore (i fibromi possono distorcere l’immagine dell’ecografia rendendo le misurazioni meno affidabili) e il fatto che le donne di colore hanno maggiori probabilità di avere il tipo più aggressivo di cancro endometriale, che non è facile identificare dallo spessore del rivestimento dell’utero.
Conclusioni
Da questo studio non è possibile affermare con certezza che stirature chimiche per capelli siano la causa di un aumento del rischio di cancro, ma l’associazione è preoccupante e dà da pensare.
Esistono dati biologici a sostegno del legame tra le due cose: è noto che le stirature chimiche per capelli contengono diverse sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino e sono anche associate a un aumento del rischio di cancro al seno (un altro tumore che reagisce agli ormoni), nonché a un aumento del rischio di fibromi uterini. Le donne nere hanno il 40% di probabilità in più di morire di cancro al seno rispetto alle donne bianche e sono colpite in modo sproporzionato dai fibromi.
Quali sono le sostanze chimiche colpevoli? Non possiamo saperlo da questo studio. Potrebbe trattarsi di una sostanza sola o di una combinazione di sostanze.
L’ipotesi è che queste sostanze chimiche potrebbero essere particolarmente dannose quando vengono utilizzate per lisciare i capelli perché l’irritazione e l’infiammazione dovute all’applicazione potrebbero aumentarne l’assorbimento e il cuoio capelluto ha un’ottima irrorazione sanguigna: di conseguenza, queste sostanze potrebbero entrare più facilmente nel flusso sanguigno.
Che cosa possono fare le persone in futuro? Innanzitutto, sapere che, sebbene sembri esserci un aumento del rischio di cancro all’utero, in generale il rischio assoluto è basso. Ciò significa che la maggior parte delle persone che hanno usato questi prodotti non si ammala di cancro all’utero.
Se avete usato stirature chimiche per capelli e sviluppate un’emorragia vaginale anomala, informate subito il vostr* medico curante.
Le donne di colore devono essere consapevoli che, in caso di sanguinamento in menopausa, un’ecografia “normale” potrebbe non essere abbastanza per diagnosticare il problema.
Per le persone che vogliono continuare a usare le stirature chimiche per capelli, sembra che l’uso di questi prodotti meno di quattro volte all’anno sia associato a un rischio molto minore.
In sintesi, le persone hanno bisogno di queste informazioni e abbiamo anche sicuramente bisogno di altri studi per comprendere meglio il rischio.
Bibliografia
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